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La medicina vestita di narrazione: presentazione del nuovo libro di Sandro Spinsanti

Lunedì 19 Settembre a Spoleto la presentazione del libro di Sandro Spinsanti sulla Medicina Narrativa

 

spinsanti

 

Lunedì 19 Settembre alle ore 16:30, nella sala conferenze della Biblioteca Comunale di Palazzo Mauri di Spoleto, Sandro Spinsanti presenterà il suo ultimo libro “La medicina vestita di narrazione” edito da Il Pensiero Scientifico Editore.

L’importanza delle #MedicalHumanities nel mondo della salute e il personale percorso di avvicinamento alla #MedicinaNarrativa saranno soltanto alcuni dei temi che verranno trattati dall’autore nonchè direttore dell’Istituto Giano per le Medical Humanities.

Per approfondimenti rimandiamo a un’intervista che Sandro Spinsanti aveva rilasciato sul suo libro a Digital Narrative Medicine qualche settimana fa, consultabile a questo link.

L’evento è promosso da Aglaia, UslUmbria2 e OMNI, l’Osservatorio Italiano di Medicina Narrativa.

All’evento interverranno:

A seguire pubblichiamo un estratto del libro:

“Potendo scegliere tra un vestito prodotto in serie e uno su misura, confezionato da un bravo sarto, non avremmo dubbi. La stessa preferenza possiamo trasporla alle cure mediche: quelle “sartoriali”, che rispettano il nostro profilo personale e non sono uguali per tutti, sono la nostra aspirazione. Il diritto riconosce l’autonomia nella scelta delle cure; la bioetica promuove l’informazione e il consenso. Ma la chiave che apre la serratura di una medicina personalizzata si chiama narrazione. Narrando, infatti, si comprende: dalla nascita alla morte, percorrendo i tortuosi sentieri della cura, le vicende del corpo acquistano il loro completo spessore solo quando sono illuminate dalle arti narrative. Narrando si guarisce: chi viene “delocalizzato” nella terra ignota della malattia trova nel racconto e nella condivisione del suo vissuto una risorsa per accedere alla Grande Salute, condizione di crescita complessiva. Narrando ci si cura: la medicina che “conta” – quella di precisione – non è l’antagonista di quella che si serve dell’ascolto e della comunicazione. Sono le due facce di un’unica medicina: la sola che la cultura del nostro tempo riconosce come buona medicina.”