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“Vivere fino alla fine”: un nuovo appuntamento con “Le età della cura”

età curaUn nuovo appuntamento con “Le età della cura”, quello di martedì 4 aprile a partire dalle 16:30, che questa volta affronta il tema “Vivere fino alla fine” insieme a Nicoletta Bosco, Barbara Rizzi, Sandro Spinsanti e Danila Zuffetti.  Verrà affrontato il delicato tema de “l’ultimo tratto di strada come tempo per la saggezza, di ascolto, narrazione e cura, di medicina narrativa nelle cure palliative, e delle rimozioni culturali a cui si va incontro quando si affronta il tema della conclusione della vita”.

“Le età della cura” è un ciclo di conferenze online organizzato nell’ambito di Pensieri Circolari, che, in cinque tappe, esplora l’intero corso di vita, estendendosi ai territori, alle organizzazioni e alle comunità che abitiamo e animiamo. Una serie di appuntamenti webinar in dialogo, dove a confrontarsi su narrazione e cura, con una formula sinfonica: varie voci, dai professionisti della salute ai ricercatori, passando per chi della scrittura ha fatto un mestiere, per capire come storie e narrazioni si riflettono su relazioni e contesti, lungo tutte le età della vita. Continua a leggere

Morire in braccio a ChatGPT

masterNel bel libro Morire in braccio alle grazie del 2017Sandro Spinsanti ci guida nella ricerca della “cura giusta nell’ultimo tratto di strada”, scegliendo come aiutanti le tre grazie della mitologia greca. Eufrosine (“il felice equilibrio”), Aglaia (“la serenità”) e Talia (“la pienezza”).

Eufrosine ci invita ad un  “cambio di passo”, al “giusto equilibrio tra interventi curativi e cure palliative. Ciò richiede il saper cambiare marcia quando la morte è inevitabile. Dall’accanimento terapeutico possiamo aspettarci solo una morte peggiore”. Aglaia riporta al centro l’importanza dell’autodeterminazione e il diritto alle disposizioni anticipate di trattamento, così come sancito anche dalla legge del dicembre 2017. Talia è in cerca di quella cura che consenta “la morte come compimento”, come autodeterminazione finale e non come corpo in braccio al dispositivo medico-sanitario.

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