Menzione speciale per il progetto NA.TE.SM al Congresso Nazionale di Neurologia
Utilizzo della piattaforma DNM per “ascoltare” le esigenze del paziente con Sclerosi Multipla
Il progetto NA.TE.SM – Narrazione e telemedicina per la personalizzazione del percorso terapeutico della persona con Sclerosi Multipla – ha ricevuto un riconoscimento nel corso del Congresso Nazionale di Neurologia.
Durante l’evento, Merck ha premiato gli strumenti di digital health che hanno come obiettivo il miglioramento la qualità di vita del paziente con Sclerosi Multipla. Il riconoscimento per il progetto NA.TE.SM è stato annunciato in seduta plenaria nell’ambito del Congresso Nazionale di Neurologia. Il Fisiatra e Neurologo Mauro Zampolini, responsabile dello studio, ha ritirato il premio.
Al centro del progetto ci sarà una rete di cura integrata, costruita attraverso la piattaforma digitale DNM – Digital Narrative Medicine, che consentirà ai pazienti del Centro Clinico di dialogare con i curanti della realtà territoriale, facilitando il coinvolgimento di tutti gli attori della cura.
Il progetto, promosso da OMNI e DNM – Digital Narrative Medicine, ha ricevuto una menzione speciale durante l’evento. Gli obiettivi dello studio sono il miglioramento della qualità della vita della persona con Sclerosi Multipla, l’integrazione delle diverse figure professionali coinvolte nella presa in carico del paziente, e la creazione di un modello di intervento in grado di gestire gli aspetti clinici ma anche il peso emotivo-affettivo che la Sclerosi Multipla determina.
DNM – Digital Narrative Medicine, la prima piattaforma digitale interamente pensata per lo sviluppo di progetti di telemedicina che integrano le metodologie della Medicina Narrativa, è un sistema informatico-telematico che consente al paziente e ai curanti di interagire a distanza, in una modalità che valorizza la storia del paziente. Permette di costruire, con l’aiuto delle tecnologie digitali, una rete che risponda globalmente ai bisogni e alle esigenze del paziente.
Dopo la premiazione il Dr. Zampolini ha spiegato ai colleghi medici come la Medicina Narrativa possa diventare uno strumento di connessione ospedale-territorio e elemento concreto di continuità assistenziale. La possibilità di poter mantenere il contatto con il paziente e il caregiver può migliorare la gestione della malattia, limitare le visite e i rientri in ospedale e, ultimo, ma non meno importante, la qualità della vita delle persone malate.