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Da vicino nessuno è normale. Basti-menti: la cura della cultura

L’associazione di promozione sociale Basti-menti punta sul giornalismo emotivo: il Borderblog come esempio di contenitore culturale che dà voce alla sofferenza psichica e ci dona una lezione sul valore del dialogo e della condivisione.

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Articolo di Francesca Memini su Your Brand Camp

Da vicino nessuno è normale: il verso di una canzone di Caetano Veloso ormai è diventato uno slogan un po’ trito, ma che forse funziona ancora bene per tutti noi che scriviamo e ci esprimiamo qui sul web. Narcisisti per lo più, ma anche haters vagamente paranoici, maniacali, entusiasti, sofferenti o disillusi.
In ogni caso, chi più chi meno, come esseri umani tutti noi viviamo in un costante bisogno di equilibrio, camminando sui confini fragili delle nostre emozioni.

E mettiamo in forma queste emozioni attraverso il linguaggio, un linguaggio culturalmente situato.

Qualche giorno fa su Doppiozero, in una recensione-riflessione sull’Atlante delle emozioni, edito da UTET, leggevo: “William Reddy, nel suo libro The Navigation of Feeling, ha descritto le rappresentazioni culturali degli stati emotivi come traduzioni del nucleo duro, persistente, trans-culturale dell’esperienza emotiva, e come atti linguistici che nel dire le emozioni necessariamente le plasmano, le informano. Esistono degli oggetti, le emozioni, che hanno a che fare con la vita biologica dell’individuo e che i linguaggi umani traducono. Le emozioni prendono la forma del discorso e dei gesti che le rappresentano: sono performance verbo-motorie che riattivano secondo modalità culturalmente definite esperienze antropologiche profonde, stati psichici antichissimi.” continua a leggere