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Corpo e narrazioni

programma 3 marzo

Un articolo di Cristina Cenci su Nòva – Digital Health Il Sole 24 Ore

Il 3 marzo a Roma SIMeN-Società Italiana di Medicina Narrativa e la rivista IL CORPO propongono una riflessione sulla costruzione narrativa di corpi, malattia, salute, in occasione della presentazione del Dizionario di Medicina Narrativa e dell’ultimo numero della rivista (qui il modulo per iscriversi all’evento).

L’interazione fisica tra i corpi si è ridotta moltissimo con la diffusione di massa degli strumenti di comunicazione digitale, accelerata dalla pandemia. Lavoro, spesa, musei, ginnastica, tempo libero, cura, ci vedono sempre di più in compagnia di effigi digitali con cui interagiamo senza tatto e senza odori, in una dislocazione spazio-temporale ambivalente in cui siamo e non siamo insieme nello stesso tempo. Continua a leggere

Corpo e Narrazioni

programma 3 marzoCorpo e Narrazioni: l’evento si terrà il prossimo 3 marzo a Roma, nella prestigiosa cornice di Palazzo Falletti, nel corso del quale SIMeN Società Italiana di Medicina Narrativa e Il Corpo presenteranno il Dizionario di Medicina Narrativa e il numero 5/12 della rivista.

Conduce l’incontro Marco Stancati, Docente alla Facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università di Roma La Sapienza; presentano Stefania Polvani, Presidente SIMeN; Massimiliano Marinelli, Università Politecnica delle Marche e Centro Studi SIMeN; Maddalena Pelagalli, Vicepresidente SIMeN; Enrico Pozzi, SPI Direttore Rivista Il Corpo. Lecture Sandro Spinsanti, Istituto Giano per le Medical Humanities. Intervengono Maria Cecilia Cercato, Epidemiologa oncologa IFO; Oriano Mecarelli, Neurologo ICE; Vincenzo Padiglione, Antropologo Università di Roma La Sapienza. Continua a leggere

Morire in braccio a ChatGPT

masterNel bel libro Morire in braccio alle grazie del 2017Sandro Spinsanti ci guida nella ricerca della “cura giusta nell’ultimo tratto di strada”, scegliendo come aiutanti le tre grazie della mitologia greca. Eufrosine (“il felice equilibrio”), Aglaia (“la serenità”) e Talia (“la pienezza”).

Eufrosine ci invita ad un  “cambio di passo”, al “giusto equilibrio tra interventi curativi e cure palliative. Ciò richiede il saper cambiare marcia quando la morte è inevitabile. Dall’accanimento terapeutico possiamo aspettarci solo una morte peggiore”. Aglaia riporta al centro l’importanza dell’autodeterminazione e il diritto alle disposizioni anticipate di trattamento, così come sancito anche dalla legge del dicembre 2017. Talia è in cerca di quella cura che consenta “la morte come compimento”, come autodeterminazione finale e non come corpo in braccio al dispositivo medico-sanitario.

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Arte e medicina: il medico, il paziente e la malattia nei secoli

arte e medicina gDal ciclo “Sette webconference sull’arte medica” nasce “Arte e medicina: il medico, il paziente e la malattia nei secoli” , il nuovo di Raffaele Domenici per Aonia Edizioni, che verrà presentato online  lunedì 20 febbraio alle ore 17.

Le espressioni artistiche nel loro complesso, le arti visive, la letteratura, il teatro, la musica rivestono un ruolo importante nell’educazione e nella formazione medica. Consentono di accrescere e di approfondire l’esperienza esistenziale dei sanitari e contribuiscono a promuovere la salute offrendo un supporto fondamentale per facilitare una maggior capacità di osservazione e di analisi.
In un tempo in cui la medicina ha compiuto tanti progressi in ambito scientifico e tecnologico, con il rischio però di disumanizzare la relazione tra medico e paziente, l’integrazione tra pratica medica e ambito umanistico costituisce un valore fondamentale per dar vita a un rapporto personalizzato tra il sanitario e la persona ammalata.

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Secondo incontro del Forum sulla Medicina Narrativa in Italia

2 forumAppuntamento online il 2 dicembre con il secondo incontro del Forum sulla Medicina Narrativa in Italia, nella pratica clinica, nei percorsi accademici e nella ricerca. SIMeN ha organizzato questo forum con l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni, oltre al mondo accademico e delle Associazioni pazienti, a vedere la medicina narrativa come pratica quotidiana nel percorso di cura che migliora efficienza e l’efficacia.​ Continua a leggere

La competenza narrativa, dei curanti, è la “capacità di riconoscere, assorbire, interpretare e comprendere le storie degli altri”

Safety,At,Work,Concept.,Hand,Holds,Cubes,Wooden,Block,WithI numeri sulla salute nel nuovo millennio hanno parlato chiaro: si vive più a lungo, si sta meglio, si fanno sempre più scoperte sulle malattie, anche quelle rare. Molte malattie, grazie a nuove cure, da mortali diventano croniche, anche quelle trasmissibili. Almeno in Europa, almeno fino al 2020, finché impattiamo violentemente in un virus che fa saltare il mondo, gli equilibri e le certezze. Ma, sia prima che dopo il Covid, è anche emersa una doppia consapevolezza: da un lato la medicina ha raggiunto straordinari traguardi, dall’altro la malattia resta una esperienza individuale, umana, non protocollabile, indissolubilmente associata alla storia delle singole persone. Continua a leggere

Iconografia della Salute. Festival delle Medical Humanities

iconografiaIconografia della Salute è il festival delle Medical Humanities ideato nel 2020 dal Centro Studi Medical Humanities di Alessandria per valorizzare questo approccio, che riunisce le tante discipline coinvolte che influiscono sul percorso di cura del paziente. Un luogo privilegiato per discutere come le Medical Humanities consentano la piena realizzazione della visione olistica già introdotta e praticata da Ippocrate oltre duemila anni fa.L’edizione 2022 si svolgerà dal 24 al 26 ottobre e avrà come tema “Fiducia e fine vita”, scelto in collaborazione con il Centro Nazionale delle Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità e SIMeN Società Italiana di Medicina Narrativa.

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Le terapie curano, le relazioni guariscono: intervista a Salvo Catania

Intervista a Salvo Catania – Oncologo Senologo, ideatore del Blog www.ragazzefuoridiseno.it

Si laurea in Medicina a Catania nbreast-cancer-6701684_1920el 1974, negli anni in cui viene avviata la prima sperimentazione clinica della quadrantectomia per il cancro al seno, una nuova metodologia chirurgica di tipo conservativo messa a punto da Umberto Veronesi, che asporta solo la parte malata della mammella riducendo al minimo la mutilazione della paziente. L’oncologia è in pieno fermento, ma l’attenzione verso le pazienti è tutta concentrata sulla salvaguardia della vita e la riduzione dei danni al corpo. Di medicina narrativa ancora non si parla, nemmeno la psicologia ha assunto, fino a quel momento, un ruolo complementare nel trattamento clinico, la digital health è un’ipotesi futuristica.

Anche il dottor Catania, nei primi anni della sua professione, si concentra sul paziente come corpo da salvare, estrapola la malattia dalla persona e si dedica esclusivamente a quella, con atteggiamento asettico e mantenendosi distante da qualsiasi coinvolgimento empatico. Come gli era stato insegnato. Fino a quando il suo approccio viene letteralmente stravolto da due donne, Rita e Anna.

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La medicina narrativa digitale: scenari, metodologie e applicazioni

Medical,Technology,On,2021,Target,Set,Goals,Achievement,New,YearLa medicina narrativa nell’era digitale

L’approccio narrativo in medicina si è sviluppato a partire dagli anni ’80 alla Harvard Medical School, con Arthur Kleinman e Byron J. Good. È stato poi sistematizzato come Narrative Medicine e Narrative Based Medicine (NBM)  da  Rita Charon, con l’avvio di un Master of Science in Narrative Medicine alla Columbia University e da Trisha Greenhalgh e Brian Hurwitz, con una serie di articoli pubblicati sul British Medical Journal.

Oggi assistiamo ad un proliferare di interesse e di esperienze di ricerca e cliniche, associati alla sfida della personalizzazione. Nel 2015 l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato le “Linee di Indirizzo per l’applicazione della medicina narrativa nella pratica clinica”, con l’obiettivo di fornire una definizione e degli strumenti condivisi.

Per ISS: «La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Il fine è la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato (storia di cura). La Medicina Narrativa (NBM) si integra con l’Evidence-Based Medicine (EBM) e, tenendo conto della pluralità delle prospettive, rende le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate.»

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