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“Salute e marginalità sociale: accogliere è già curare”, il 26 novembre il secondo Web-I-Narr organizzato da SIMeN

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Mercoledì 26 novembre alle ore 18 si terrà il secondo Web-I-Narr organizzato online dalla Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN) dal titolo “Salute e marginalità sociale: accogliere è già curare”.

Dopo il primo incontro del ciclo di webinar con focus sulla “Fotografia come strumento di narrazione nella cura”, la Società Italiana di Medicina Narrativa prosegue sul sentiero di esplorazione nei territori della medicina narrativa presentando un nuovo appuntamento che si lega al precedente con il fil rouge dell’attenzione alle fragilità e vulnerabilità che ci circondano.

Il secondo webinar sarà dedicato a un tema rilevante: il rapporto tra Salute e Marginalità Sociale. Infatti, anche quando accedono alle cure, le persone migranti portano con sé un bagaglio culturale differente, talvolta inaccessibile al sistema sanitario.

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Medicina narrativa, Iss avvia un corso per i responsabili della formazione di Asl, Aou e Irccs

Screenshot 2025-10-19 145059Il corso è rivolto ai responsabili dei servizi di formazione delle Aziende Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliero-Universitarie e IRCCS e mira a guidarli nella progettazione di percorsi innovativi che coniughino efficacia, centralità della relazione e impatto organizzativo. Bellantone: “Guardiamo alla medicina narrativa non solo come pratica clinica, ma come strumento trasversale per sviluppare cultura organizzativa”.

Programma completo

Promuovere competenze trasversali essenziali per la sanità di oggi e di domani: è questo l’obiettivo del corso “Formazione e Medicina Narrativa. Competenze, Leadership, Innovazione”, rivolto ai responsabili dei servizi di formazione delle Aziende Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliero-Universitarie e IRCCS italiani, che prende il via oggi a Roma nella sede dell’Istituto Superiore di Sanità.

Organizzato nell’ambito delle attività promosse dal Laboratorio di Health Humanities del Centro Nazionale Malattie Rare, e dalla Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN), il corso si pone continuità con il progetto “LIMeNar – Uso e contesti applicativi delle Linee di Indirizzo per l’utilizzo della Medicina Narrativa in ambito clinico-assistenziale e associativo” e guida i responsabili della formazione nella progettazione di percorsi innovativi che coniughino efficacia, centralità della relazione e impatto organizzativo, in linea con la Direttiva del Ministro per la Pubblica Amministrazione del 16 gennaio 2025 (cosiddetta Direttiva Zangrillo), sulla valorizzazione del capitale umano nella PA.

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L’immaginazione che cura: uno studio pilota sull’utilizzo della realtà virtuale immersiva durante la chemioterapia

Terapia-VR-in-un-ambiente-serenoNel 1949, l’antropologo francese Claude Lévi-Strauss introduce il concetto di efficacia simbolica per analizzare il canto sciamanico dei Kuna di Panama per la cura dei parti difficili. Il canto agisce come un dispositivo metaforico che consente alla paziente di dare ordine a una esperienza di caos fisico e psichico e in questo risiede il suo potere terapeutico. Non necessariamente però questo effetto di cura è ancorato al significato delle parole del canto.

Le ricerche successive, infatti, hanno mostrato che la lingua dello sciamano è incomprensibile alle partorienti. Secondo Carlo Severi, il canto rituale contribuisce a creare un campo proiettivo condiviso che produce una “illusione percettiva guidata” e fa emergere ciò che non riuscirebbe a essere formulato in altro modo. Il canto abilita l’immaginazione della paziente, facilitando il percorso di risposta positiva alla situazione. “Un canto che racconta una storia stereotipata – la stessa per tutti – diviene un’immagine sorprendentemente fedele dell’esperienza e della storia segreta del paziente. E ciò semplicemente perché è il paziente stesso a costruire per sé la propria efficacia simbolica”.

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L’intervista al dott. Alessandro Rossi sul progetto NARR-ARTI

Screenshot 2025-09-08 112807“Una vera e propria rivoluzione nel percorso di cura”

Il dott. Alessandro Rossi, UOSD Medicina di precisione in Senologia al Policlinico Gemelli, introduce così la medicina narrativa e il progetto NARR-ARTI. L’esigenza di un nuovo progetto di medicina narrativa nasce dalla consapevolezza che il tempo di una visita spesso non basta per comprendere appieno la complessità di un’esperienza personale, prima che terapeutica.

Per superare questa barriera, il Policlinico Gemelli ha creato NARR-ARTI, un progetto che mette al centro la storia e la voce delle pazienti affette da tumore alla mammella.

Attraverso il diario digitale DNMLab, le parole delle persone si trasformano in un prezioso indirizzo di cura. Inoltre, l’implementazione dell’intelligenza artificiale supporta i medici nell’analisi delle narrazioni, per comprendere a fondo i bisogni specifici e costruire insieme un percorso realmente su misura delle pazienti.

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Il nuovo ciclo di webinar targato SIMeN per l’anno 2025/2026

WEB-I-NARR_sfondo-trasparente-def-ritaglioLa Società italiana di Medicina Narrativa sta organizzando un ciclo di webinar che si svolgerà tra l’autunno 2025 e i primi mesi del 2026, continuando una tradizione che negli anni è stata parte fondamentale dell’attività di SIMeN, a tal proposito basti ricordare gli incontri di R-Esistere svolti durante il periodo della pandemia che hanno affrontato numerosi temi e consentito un contatto umano e intellettuale in un momento tanto critico. I webinar saranno nuovamente occasione di incontro e aggregazione non solo per la comunità dei soci SIMeN ma per tutte le persone interessate alla Medicina Narrativa, per favorire sia lo scambio culturale che il dialogo tra coloro che parteciperanno e creare uno spazio in cui persone accumunate da curiosità e passione si ritrovino regolarmente.

Per i nostri futuri webinar abbiamo scelto una formula snella e colloquiale con incontri della durata di circa un’ora e mezza. Il tempo a disposizione sarà equamente suddiviso in tre parti: le prime due sessioni vedranno il contributo di un relatore esperto della materia trattata nel webinar e quello di un socio SIMeN che si interessi della stessa materia; con ciò desideriamo valorizzare e offrire spazio alle competenze di tutti i nostri Soci, in primis dei Facilitatori di Laboratori di Medicina Narrativa. L’ultima sessione sarà un tempo dedicato all’interazione con i partecipanti e ci auguriamo che i temi affrontati siano spunto di riflessione e di stimolo per gli interventi dei presenti.

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Al Sant’Andrea di Roma apre il primo centro di medicina narrativa e partecipata: “Mettiamo al centro la persona”

ospedale Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay

Al Sant’Andrea di Roma apre un centro di medicina narrativa. I pazienti compileranno un diario narrativo digitale che sarà poi interpretato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

All’ospedale Sant’Andrea di Roma nasce “il primo centro, nel Lazio e in Italia”, per la medicina narrativa e partecipata. Un’iniziativa che punta a mettere al centro la persona nei suoi bisogni bio-psico-sociali, superando il tradizionale approccio basato sulla singola prestazione per promuovere un modello incentrato sul percorso di cura integrato.

Che cos’è la medicina narrativa

Per medicina narrativa, secondo la definizione dell’Istituto Superiore di sanità, si intende una metodologia clinico-assistenziale che considera la narrazione lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare le prospettive di tutti gli attori coinvolti nel processo di cura, costruendo percorsi terapeutici personalizzati attraverso un “Patto di cura” condiviso tra paziente e personale sanitario.

Il nuovo centro del Sant’Andrea

La struttura nata nell’ospedale romano fa seguito ad alcuni progetti pilota sulla medicina narrativa che hanno coinvolto decine di operatori sanitari e oltre 100 pazienti. È stata così dimostrata, spiegano dal Sant’Andrea, l’efficacia dell’approccio narrativo in diversi percorsi clinici, dalla cardiologia alle malattie neurodegenerative.

Nello studio e nella pratica di questa particolare metodologia clinico-assistenziale sono stati coinvolti anche i futuri dottori: dal 2018 la Facoltà di Medicina e psicologia della Sapienza ha attivato, infatti, un corso di medicina narrativa per gli studenti del terzo anno, contribuendo a formare una nuova generazione di medici.

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Tumore al seno metastatico: Alessandro Rossi del Policlinico Gemelli vince il “My First Project” al Congresso Nazionale AIOM Giovani

Screenshot 2025-07-14 162032Alessandro Rossi, giovane oncologo presso la UOSD Medicina di precisione in Senologia del Policlinico A. Gemelli di Roma, ha vinto il premio “My First Project” durante il congresso AIOM Giovani, svoltosi a Firenze l’11 e 12 luglio.

Durante il congresso di quest’anno, dedicato alla “cura nelle parole”, Il dott. Rossi ha presentato lo studio Pergiqual, condotto al Gemelli nell’ambito del tumore al seno metastatico. Sotto la guida della dott.ssa Alessandra Fabi, lo studio ha come obiettivi il miglioramento della qualità di vita percepita dalla paziente, il miglioramento della qualità della relazione di cura e la personalizzazione del percorso di cura sulla base dei bisogni del paziente.

Grazie alle metodologie e agli strumenti della medicina narrativa, il progetto è in grado di integrare ai dati clinici l’esperienza soggettiva di malattia delle pazienti, utilizzando la piattaforma digitale DNMLab.

Guarda l’intervista completa

Cultura, sistema, narrazione: ripensare la cura – Intervista a Marco Testa

image-76-2Marco Testa è cardiologo presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma, specializzato in cardiologia clinica e molecolare. Docente alla Sapienza Università di Roma, integra l’insegnamento clinico con le Medical Humanities, promuovendo un approccio centrato sulla persona.
Presidente della Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN), si dedica alla diffusione della Medicina Narrativa come pratica clinica integrata, valorizzando l’ascolto attivo, la scrittura riflessiva e la formazione umanistica. Con il suo impegno contribuisce a innovare la relazione di cura, rendendola più partecipata e attenta al vissuto individuale.

Cosa rappresenta per te come medico la medicina narrativa?

Grazie per questa domanda che mi permette di ripercorrere quello che ritengo un percorso di crescita personale e professionale, che parte dai primi anni del corso di laurea e arriva fino ad oggi, fino al mio impegno come presidente della Società Italiana di Medicina Narrativa – SIMeN.

La Medicina Narrativa rappresenta per me innanzitutto un ritorno alle origini più autentiche della professione medica. Come già ci diceva Karl Jaspers alcuni decenni or sono, e da allora sempre di più, la professione medica, sta andando in una direzione ipertecnologica che rischia di portarci a riparare un corpo, anzi spesso solo isolati organi, piuttosto che curare una persona.

La Medicina Narrativa ha permesso a me, e così spero sia anche per molti altri, di ritrovare quella dimensione relazionale che avevo intuito già durante gli anni universitari, quando seguivo i corsi di antropologia medica e bioetica del Professor Sandro Spinsanti, un vero pioniere per l’Italia, e non solo, di una necessaria riacquisizione di anima della medicina. È stata una vera e propria rivoluzione copernicana: aver rimesso al centro la persona mi ha dato nuove motivazioni per la mia professione.

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L’intervista a Cristina Cenci, antropologa e founder DNM, sul progetto NARR-ARTI

Screenshot 2025-06-30 153055Come si può unire il rigore dei dati clinici con la ricchezza irriducibile della storia di una persona?

Cristina Cenci, antropologa e fondatrice di Digital Narrative Medicine, ci guida alla scoperta di NARR-ARTI, un nuovo progetto di medicina narrativa digitale presso il Policlinico Gemelli. Come spiega, il progetto nasce per dare una risposta concreta a questa domanda, sfruttando le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale generativa.

Il principio è chiaro: la soggettività di una persona non è standardizzabile. La narrazione diventa lo strumento per ascoltare e accogliere questa unicità, mentre l’AI interviene per analizzare e organizzare i racconti in categorie tematiche, valorizzandoli.

Guarda la video-intervista a Cristina Cenci.

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NARR-ARTI, il progetto al Policlinico Gemelli che unisce medicina narrativa e intelligenza artificiale per valorizzare la storia e i bisogni di ogni persona

Screenshot 2025-06-30 150757Durante una visita, le parole a volte non bastano per esprimere tutto ciò che si prova. Emozioni, aspettative, il vissuto quotidiano della terapia: ogni dettaglio è fondamentale.

Per questo, al Policlinico Gemelli nasce NARR-ARTI: un progetto per ascoltare la voce delle pazienti affette da tumore alla mammella, per dare valore alla loro storia.

Come spiega la dott.ssa Alessandra Fabi, attraverso il diario in digitale DNMLab, protetto e personale, si potrà raccontare la propria esperienza con la patologia, le cure, i medici.

L’intera esperienza diventa parte integrante di un percorso di cura personalizzato in cui i professionisti del Policlinico Gemelli sapranno identificare al meglio le esigenze di ogni persona.

Guarda l’intervista alla dott.ssa Alessandra Fabi.

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