Il bisogno di sviluppare competenze e integrare le metodologie narrative nella telemedicina: nuove prospettive nel post-pandemia

4 maggio cristina cenci  La pandemia ci ha digitalizzati molto velocemente, accelerando processi tecnologici e socioculturali forse anche troppo          rapidamente. Con il dissolversi dell’emergenza, è ora importante fare il punto su ciò che abbiamo imparato dall’esperienza del covid-19, provvedendo a sanare il gap creato tra l’effettiva disponibilità di strumenti, le modalità di utilizzo e la rispondenza a criteri di affidabilità.

Il post-pandemia ci pone dunque davanti a nuove prospettive, in cui emerge chiaramente la necessità di sviluppare adeguate competenze, nonché ideare precise metodologie narrative nella telemedicina.

Ne parla Cristina Cenci, antropologa e ideatrice della start-up Digital Narrative Medicine (DNM), in una lezione agli studenti della Facoltà di Medicina dell’Università La Sapienza di Roma, presso il Building Universitario dell’AUO Sant’Andrea. L’intervento è stato inserito nel ciclo di incontri coordinati dal Prof. Marco Testa, docente di Medicina Narrativa.

La narrazione del paziente e di chi se ne prende cura è un elemento imprescindibile della medicina contemporanea, sempre più basata sulla partecipazione attiva delle persone che, attraverso le loro storie, divengono protagoniste del processo di cura. L’importanza di questa narrazione, la sua rilevanza ai fini del percorso terapeutico, è ormai un dato acquisito. Tuttavia ancora non sono stati approfonditi e delineati gli strumenti e le modalità con cui tale narrazione debba svolgersi.

La piattaforma Digital Narrative Medicine (DNM) è una start-up sociale e innovativa, ideata da un team di antropologi e psicologi con la consulenza di medici ed esperti di medicina narrativa di OMNI (Osservatorio di Medicina Narrativa Italia) per lo sviluppo di progetti di medicina narrativa nella pratica clinica.

Le sue funzionalità mirano a valorizzare al massimo le potenzialità del digitale, preservando la privacy del paziente e la riservatezza del dato sanitario, garantendo continuità assistenziale e adattando il percorso narrativo alle esigenze specifiche dei curanti e dei pazienti, anche attraverso stimoli narrativi specifici per patologia.

Per approfondimenti: La telemedicina e la medicina narrativa digitale per la personalizzazione del percorso diagnostico-terapeutico ai tempi del COVID-19