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“Le metafore in oncologia e onco-ematologia”: presentazione del libro a cura di Cristina Cenci il 19 novembre 2025

1762334970694È uscito il libro “Le metafore in oncologia e onco-ematologia” edito da Carocci, a cura di Cristina Cenci, antropologa e founder DNM, con la prefazione di Giuseppe Antonelli, linguista e docente all’Università di Pavia. I risultati dell’indagine saranno presentati il 19 novembre alle ore 14.30 presso la Biblioteca dell’Istituto Superiore di Sanità a Roma, in via Regina Elena 299.

La ricerca mira a colmare un vuoto nella letteratura scientifica italiana sull’uso delle metafore in oncologia e onco-ematologia. Si tratta del primo studio sistematico sull’uso delle metafore nei racconti di malattia e nella rappresentazione veicolata dai media.

Lo studio è stato realizzata dall’Istituto di ricerche Eikon Strategic Consulting Italia Società Benefit nel quadro del progetto Il senso delle parole. Un’altra comunicazione è possibile, promosso da Takeda Italia con il sostegno di un gruppo di associazioni di pazienti, AIL, AIPaSiM, Fondazione Paola Gonzato-Rete Sarcoma ETS, Salute Donna ODV, Walce APS.

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Medicina Narrativa, il 4 novembre a Roma la presentazione del libro “La postura narrativa” di Paolo Trenta

IMG_4924Lunedì 4 novembre Paolo Trenta presenterà a Roma il suo ultimo libro “La postura narrativa. I modi di essere della cura”, edito da Castelvecchi Editore.

L’appuntamento è alle ore 18 presso la libreria Libraccio in Via Nazionale 254/255, a due passi da Piazza della Repubblica.

Il libro, che contiene un’introduzione di Stefania Polvani, sociologa e già presidente SIMeN, sarà presentato dall’autore, Paolo Trenta, sociologo, esperto in formazione e comunicazione in ambito della sanità pubblica, e membro del direttivo SIMeN. Dialogano con l’autore Marco Testa, cardiologo e docente universitario presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma e Massimo Fioranelli, professore di fisiologia all’Università G. Marconi e responsabile del Centro di Cardiologia e Medicina Integrata della clinica Sanatrix di Roma.

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“Il Narratore Ferito”: il bisogno di raccontare la malattia nell’opera di Arthur W. Frank curata da Christian Delorenzo

narratore ferito

È un viaggio nelle narrazioni, quello compiuto dal sociologo canadese Arthur W. Frank nel momento in cui teme di non avere più tempo a causa di una sospetta recidiva del tumore che lo aveva colpito pochi anni prima. Il narratore ferito nasce così, come un’impellente necessità di riunire storie attorno alla malattia, dare voce al corpo e rendergli la sua dimensione essenziale, anche nel racconto.

Il saggio di Frank, uno tra i classici della medicina narrativa, crea un dialogo continuo tra moltissime storie, non senza l’obiettivo etico di una comunicazione che è capace di farsi comunione. “Le persone malate – sottolinea Frank citando Linda Garro – possono aiutare gli altri a capire quello che conta davvero”.

La malattia, dunque, per Frank non è più solo evento accidentale, negativo, da arginare. Ma soprattutto non è una condizione da censurare, qualcosa che viene vissuto esclusivamente in privato e in silenzio, come accadeva invece negli anni Novanta del secolo scorso, quando Il narratore ferito viene pubblicato in prima edizione.

La malattia, per Frank, è parte della storia, in alcuni casi addirittura “occasione”. Sicuramente, inevitabilmente, rappresenta un cambiamento. E non riguarda solo la “persona malata” (non più ridotta a semplice “paziente”), ma coinvolge e modifica anche la realtà circostante.

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