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Ma quanto è difficile operare in “scienza e coscienza”

Lettera di un medico contro l’ossessione per l’EBM con la voglia di riscoprire la relazione di cura

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Lettera di Ornella Mancin su Quotidiano Sanità

La professione medica è basata sulla relazione medico-paziente, e se pur tale relazione è stata ed è  soggetta a rimaneggiamenti determinati dal cambiamento del contesto sociale , essa rimane elemento fondante dell’atto medico. Tuttavia   l’avvento dell’ Evidence  Based Medicine (EBM) con la sua “ossessione per l’evidenza e l’appropriatezza” (cit. Davide Sisto su QS)  e le  sempre più frequenti spinte del mondo politico per una riduzione della spesa sanitaria, stanno minando  la relazione di cura,  relegando  sempre più il rapporto medico paziente a fatto marginale.

Il medico  infatti,  sempre più preoccupato a rispondere ai criteri di appropriatezza e  a seguire i protocolli e le linee guida, opera spesso basandosi esclusivamente  sulle   conoscenze scientifiche e sull’abilità tecnica acquisita , rinunciando facilmente  al proprio ethos umanitario, perché sempre più ritenuto un optional che sottrae tempo ai ritmi del lavoro.

I pazienti diventano così, come descrive bene Davide Sisto nel suo intervento,  “unità standardizzate di malattia, perché i protocolli non hanno tra le loro caratteristiche la capacità umana , quindi relazionale, di comprendere l’unicità delle storie individuali e la complessità esistenziale alla base dei valori, dei comportamenti, degli stati d’animo e dei modi di vivere che definiscono ogni persona nella sua singolarità irripetibile”.

Ma i medici possono essere tali se rinunciano alla relazione con il paziente? “Vogliamo guardare al futuro, ma partendo dalle nostre radici, e le nostre radici sono la relazione di cura, i principi etici fondanti della professione e il ruolo di mediatore del medico”. Queste sono state le parole della nostra presidente FNOMCeO Roberta Chersevani a Rimini in apertura dei lavori.

Ma il medico oggi ha quella autonomia professionale per coniugare al meglio appropriatezza, evidenze scientifiche e relazione di cura?
Ognuno di noi nel suo ambito professionale sta sperimentando la fatica di operare in “scienza e coscienza”  sempre  più stretti  tra lacci burocratici e le esigenze dell’economia. continua a leggere