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Lupus, la buona comunicazione cura

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Articolo di Marco Arcidiacono su Omni News

Martina ha solo 24 anni e da sei convive con una malattia cronica di tipo autoimmune che provoca disturbi e sofferenze in varie parti del corpo: “I primi sintomi”, ricorda la giovane, “sono apparsi a 17 anni, ma nonostante le continue visite nessuno sapeva dirmi cosa avessi. Poi, finalmente, nel 2010 un medico, che io adesso adoro e mi tratta come fossi un’amica, me l’ha diagnosticato e, sarà perché lui mi ha aiutata molto ed è un uomo positivo, devo ammettere che mi ha fatto approcciare bene alla mia malattia”.

Quella di Martina è solo una delle tante testimonianze ospitate nel forum virtuale dedicato ai malati di Lupus Eritematoso Sistemico (LES) dall’Associazione Gruppo italiano per la lotta contro il LES, una patologia autoimmune di area reumatica che in Italia si stima colpisca più di 60.000 persone, 9 su 10 donne.  Pazienti che, dalla prima diagnosi, si trovano ad affrontare una vera e propria rivoluzione esistenziale, talvolta, senza trovare pieno supporto nemmeno in chi sta loro accanto, che tende a sottovalutarne la condizione, quasi si trattasse di una malattia immaginaria.

Martina è stata fortunata: ha trovato un medico che l’ha ascoltata e le ha saputo parlare, aiutandola ad affrontare le difficoltà sempre diverse che questa patologia  multiforme  crea nella quotidianità. Il LES può manifestarsi in forme diverse, con sintomi lievi o severi, come dolori articolari, eritemi, un senso costante di spossatezza e anemia. Può comportare infiammazioni a carico di reni, cuore e polmoni, oltre a disturbi neurologici e psichiatrici.  La patologia può portare a condizioni di invalidità anche abbastanza velocemente, interrompendo iter di studio, di carriera e, in generale, di impegno nel mondo. Il carico della malattia è dato anche dall’imprevedibilità delle fasi in cui sembra arrestarsi, per poi, invece, riprendere con più vigore. continua a leggere