La medicina narrativa per ridurre il conflitto tra sanitari e pazienti
Si chiama NAME il progetto portato avanti dalla Società Italiana di Medicina Narrativa con Regione Piemonte e Apertamente, per sviluppare tra i dipendenti delle Aziende sanitarie e ospedaliere la formazione sulla Medicina Narrativa, che aiuta a ridurre il conflitto tra sanitari e pazienti
Prosegue con questo editoriale dedicato alle medical humanities la collaborazione con il Cultural Welfare Center (CCW) sulla base di un progetto comune di diffusione della conoscenza sul valore delle arti e della cultura per il benessere e la salute
“Con il termine di medicina narrativa (mutuato dall’inglese “narrative medicine”) si intende una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Il fine è la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato (storia di cura)”. Queste le parole dell’Istituto Superiore di Sanità (Consensus Conference 2014) che indicano l’ambito di attività della Medicina Narrativa, precisando ancora che “la Medicina Narrativa (NBM) si integra con l’Evidence-Based Medicine (EBM) e, tenendo conto della pluralità delle prospettive, rende le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate”.
Proprio questi sono i presupposti alla base del progetto NAME, da Narrative Medicine, che la Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN) ha avviato nella Regione Piemonte attraverso il Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), finalizzato a validare l’efficacia degli interventi formativi della Medicina Narrativa, valutarne l’impatto nella pratica clinica nell’ottica della sempre maggiore attenzione alla relazione tra operatore di cura e persona assistita, come ha evidenziato Franco Ripa, Responsabile del Settore Programmazione dei servizi sanitari e sociosanitari della Regione Piemonte: “La progettualità è molto importante per individuare indicatori specifici, misurare l’efficacia degli interventi nonché definire elementi che consentano di standardizzare o avviare meccanismi di miglioramento. Ringraziamo la Società Italiana di Medicina Narrativa per il progetto pilota della Regione Piemonte e il Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione diretto da Antonio Maconi che coordina il percorso. Il ‘fattore umano’ è la leva del cambiamento a favore del paziente”.