Diabete gestazionale: narrazioni a confronto
Come si costruisce la relazione medico-paziente se medico e paziente raccontano due storie diverse?
Articolo di Francesca Memini su Diabete.net
Spesso (anche se non sempre!) il medico si presenta come portavoce dell’oggettività scientifica, la sua opinione non è frutto di una narrazione, ovvero di una costruzione di senso dei fatti, di un punto di vista soggettivo all’interno del quale i fatti sono collocati. Bene, già questa idea di oggettività della scienza è una narrazione.
Il paziente a sua volta è portatore di una sua narrazione della malattia, che non sempre coincide con quella del medico. E in queste due narrazioni ciascuno pone l’altro, come personaggio. E allora il medico può essere un salvatore, un aiutante, un co-protagonista, ma può essere anche un nemico. E il medico che ruolo si dà? Si riconosce nella narrazione del paziente o c’è disaccordo?
Una cosa è certa: senza una narrazione condivisa non può esserci un rapporto di fiducia.
Nel caso di una patologia come il diabete, così complessa, sfuggente, costruire una relazione medico-paziente funzionale e soddisfacente per entrambi è necessario all’efficacia stessa del percorso di cura.
Ma se il medico pensa che il paziente sia il suo nemico? Se pensa che non segua le sue prescrizioni solo per fargli dispetto? E se il paziente pensa che il medico non sia in grado di cogliere i suoi bisogni? Se pensa che sia un fastidioso incompetente?
La fiducia si rompe.
Come conciliare narrazioni diverse? Il primo passo deve essere necessariamente quello della consapevolezza, della presa di coscienza della narrazione di cui siamo portatori. In questo la Medicina Narrativa può venirci in aiuto.
Un recente studio pubblicato sulla rivista Bioethical Inquiry si propone di analizzare e di confrontare le narrazioni dei pazienti e dei ricercatori rispetto al dibattito scientifico sulla diagnosi di diabete gestazionale. Perché proprio questo tipo di diabete? Perché sul diabete gestazionale non c’è un consenso nella comunità scientifica e all’oggettività dei fatti, dei numeri, si accompagna ancora una certa dose di incertezza. continua a leggere