“Salute e marginalità sociale: accogliere è già curare”, il 26 novembre il secondo Web-I-Narr organizzato da SIMeN

1763487024434

Mercoledì 26 novembre alle ore 18 si terrà il secondo Web-I-Narr organizzato online dalla Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN) dal titolo “Salute e marginalità sociale: accogliere è già curare”.

Dopo il primo incontro del ciclo di webinar con focus sulla “Fotografia come strumento di narrazione nella cura”, la Società Italiana di Medicina Narrativa prosegue sul sentiero di esplorazione nei territori della medicina narrativa presentando un nuovo appuntamento che si lega al precedente con il fil rouge dell’attenzione alle fragilità e vulnerabilità che ci circondano.

Il secondo webinar sarà dedicato a un tema rilevante: il rapporto tra Salute e Marginalità Sociale. Infatti, anche quando accedono alle cure, le persone migranti portano con sé un bagaglio culturale differente, talvolta inaccessibile al sistema sanitario.

Continua a leggere

“Le metafore in oncologia e onco-ematologia”: presentazione del libro a cura di Cristina Cenci il 19 novembre 2025

1762334970694È uscito il libro “Le metafore in oncologia e onco-ematologia” edito da Carocci, a cura di Cristina Cenci, antropologa e founder DNM, con la prefazione di Giuseppe Antonelli, linguista e docente all’Università di Pavia. I risultati dell’indagine saranno presentati il 19 novembre alle ore 14.30 presso la Biblioteca dell’Istituto Superiore di Sanità a Roma, in via Regina Elena 299.

La ricerca mira a colmare un vuoto nella letteratura scientifica italiana sull’uso delle metafore in oncologia e onco-ematologia. Si tratta del primo studio sistematico sull’uso delle metafore nei racconti di malattia e nella rappresentazione veicolata dai media.

Lo studio è stato realizzata dall’Istituto di ricerche Eikon Strategic Consulting Italia Società Benefit nel quadro del progetto Il senso delle parole. Un’altra comunicazione è possibile, promosso da Takeda Italia con il sostegno di un gruppo di associazioni di pazienti, AIL, AIPaSiM, Fondazione Paola Gonzato-Rete Sarcoma ETS, Salute Donna ODV, Walce APS.

Continua a leggere

La medicina che ascolta: supporto, relazione e qualità della vita nei tumori femminili

IMG_1433

INTERVISTA ALLA DOTTORESSA MARIA CRISTINA PETRELLA

Maria Cristina Petrella è Direttrice dell’Oncologia Medica Ginecologica presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze. Ha lavorato presso centri di eccellenza come l’Ospedale Gustave Roussy a Parigi e lo IEO di Milano occupandosi di tumori femminili ed in particolar modo di tumori ginecologici

Dottoressa Petrella, come è cambiato l’approccio alla cura dei tumori femminili con i recenti progressi nella medicina personalizzata?

Con l’avvento della medicina personalizzata e il miglioramento significativo delle terapie, abbiamo creato una nuova popolazione di pazienti oncologiche che sopravvive a lungo. In questo contesto, la qualità di vita assume un’importanza cruciale, sebbene sia stata spesso trascurata per mancanza di tempo, risorse, o perché considerata secondaria.

Continua a leggere

I laboratori di Whin, “Le parole per dirlo”: una serie di incontri per riflettere sulla comunicazione medico-scientifica e sanitaria

571343442_1313783657212598_7684406024443539614_n“I Laboratori di Whin”, è un ciclo di incontri dedicati alla riflessione e al confronto sulla comunicazione medico-scientifica e sanitaria, con l’obiettivo di contribuire in modo attivo alla sua evoluzione.
Questa prima edizione dal titolo “Le parole per dirlo” si terrà il 27 ottobre a Roma e rappresenta un lavoro condiviso tra esperti di comunicazione, rappresentanti del mondo sanitario, stakeholder e professionisti dell’informazione.
Gli incontri si terranno dalle 9.30 alle 13.30 presso piazza della Pilotta 4 nella sede di Roma Eventi e nello specifico nella Sala Alighieri.
L’iniziativa è realizzata con il supporto non condizionato di Merck e Lilly.

Continua a leggere

La nuova edizione del corso universitario “Cultura e Salute” all’USI, “Social Prescription: How doctors are using culture, sports, nature, and community service as medicine”

Screenshot 2025-10-19 150203La quinta edizione del corso “Cultura e Salute”, promosso dalla Facoltà di Scienze Biomediche dell‘USI – Università della Svizzera italiana con Fondazione IBSA per la ricerca scientifica e il Dipartimento Cultura della Città di Lugano, vedrà personalità del mondo della scienza e della cultura riunirsi sette lunedì per discutere argomenti legati alla “Prescrizione Sociale” per la salute e il benessere personale.

Aperte al pubblico, le lezioni tematiche si terranno da lunedì 6 ottobre a lunedì 24 novembre nell’Aula Polivalente del Campus Est di Lugano, dalle 18:00 alle 19:45. Gli incontri sono rivolti a studenti e studenti post-laurea della Facoltà di Scienze Biomediche dell’USI, nonché a chiunque altro sia interessato. Ogni lezione prevede un discorso introduttivo che presenterà l’argomento sulla base della letteratura scientifica più recente. Questa introduzione sarà seguita da un dibattito che coinvolgerà un esperto nel ruolo di relatore.
Il programma è stato elaborato dal comitato scientifico del corso composto da Enzo Grossi, Luigi Di Corato, Silvia Misiti e Julia Hotz.

Continua a leggere

Medicina narrativa, Iss avvia un corso per i responsabili della formazione di Asl, Aou e Irccs

Screenshot 2025-10-19 145059Il corso è rivolto ai responsabili dei servizi di formazione delle Aziende Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliero-Universitarie e IRCCS e mira a guidarli nella progettazione di percorsi innovativi che coniughino efficacia, centralità della relazione e impatto organizzativo. Bellantone: “Guardiamo alla medicina narrativa non solo come pratica clinica, ma come strumento trasversale per sviluppare cultura organizzativa”.

Programma completo

Promuovere competenze trasversali essenziali per la sanità di oggi e di domani: è questo l’obiettivo del corso “Formazione e Medicina Narrativa. Competenze, Leadership, Innovazione”, rivolto ai responsabili dei servizi di formazione delle Aziende Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliero-Universitarie e IRCCS italiani, che prende il via oggi a Roma nella sede dell’Istituto Superiore di Sanità.

Organizzato nell’ambito delle attività promosse dal Laboratorio di Health Humanities del Centro Nazionale Malattie Rare, e dalla Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN), il corso si pone continuità con il progetto “LIMeNar – Uso e contesti applicativi delle Linee di Indirizzo per l’utilizzo della Medicina Narrativa in ambito clinico-assistenziale e associativo” e guida i responsabili della formazione nella progettazione di percorsi innovativi che coniughino efficacia, centralità della relazione e impatto organizzativo, in linea con la Direttiva del Ministro per la Pubblica Amministrazione del 16 gennaio 2025 (cosiddetta Direttiva Zangrillo), sulla valorizzazione del capitale umano nella PA.

Continua a leggere

Festival delle Medical Humanities 2025: sei giorni di eventi tra cura, arte e comunità – Dal 10 al 15 ottobre ottobre ad Alessandria

Screenshot 2025-10-12 145314

Dal 10 al 15 ottobre torna il Festival delle Medical Humanities “Iconografia della Salute”, promosso dal Centro Studi Cura e Comunità per le Medical Humanities del DAIRI, il Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione diretto da Antonio Maconi, dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria.

Sei giornate di incontri, laboratori e momenti performativi per esplorare il rapporto tra salute, cultura e società attraverso linguaggi diversi: dall’arte al teatro, dalla musica alla narrazione.

La rassegna, giunta alla sesta edizione, prenderà il via venerdì 10 ottobre all’Istituto A. Volta in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, con un dialogo tra l’autore del libro “Tatoografia” Omar Fassio, i professionisti dell’AOU AL e gli studenti dell’Istituto alessandrino. Nel pomeriggio, nel Salone Narrativo del reparto di Ginecologia dell’Ospedale, verrà inaugurata un’opera condivisa realizzata nell’ambito di un percorso di arteterapia, seguita dall’incontro nel Salone di Rappresentanza di Social Dreaming con gli studenti dell’Istituto Eco e, in chiusura di giornata, dalla rappresentazione di un estratto de “Gli uccelli” di Aristofane a cura della Compagnia Teatrale Stregatti.

Continua a leggere

La sindrome di Yentl trent’anni dopo. La cardiopatia ischemica nella donna – Webconference il 10 ottobre 2025

Webconference online il 10 ottobre 2025 ore 14:30

A distanza di oltre trent’anni dalla definizione coniata da Bernadine Healy, la sindrome di Yentl continua a rappresentare un punto di riferimento imprescindibile nella riflessione sulla medicina di genere in cardiologia. Essa descrive come le donne siano state, e in parte continuino a essere, diagnosticate e trattate correttamente solo quando manifestano sintomi tipici del modello maschile, con conseguente ritardo nell’identificazione delle patologie cardiovascolari e una minore appropriatezza terapeutica.

Le evidenze scientifiche degli ultimi decenni hanno documentato con chiarezza la persistenza di differenze significative: minore riconoscimento dei sintomi atipici femminili, sottostima del rischio cardiovascolare, ridotto accesso a percorsi diagnostici e terapeutici avanzati, scarsa rappresentanza nei trial clinici. Questi dati sottolineano la necessità di consolidare un approccio più equo e personalizzato, capace di integrare i determinanti biologici, culturali e sociali che condizionano la salute delle donne.

Accanto ai dati quantitativi, la medicina narrativa offre uno sguardo complementare e prezioso. Le storie delle pazienti, i loro vissuti di malattia e le esperienze di relazione con i professionisti sanitari consentono di cogliere aspetti spesso trascurati dagli indicatori clinici. Integrare le evidenze con i racconti significa dare voce a chi vive la malattia, rendendo più consapevole e sensibile la pratica clinica.

Continua a leggere

Tumore al polmone: la speranza parte dall’ascolto

Unknown-3-2-e1758638646390Cura, prevenzione, ma anche equità, qualità della vita, ascolto, digitalizzazione, coraggio e soprattutto speranza. Le parole possono fare la differenza, soprattutto se arrivano da un dialogo ‘senza filtri’ con i pazienti e gli oncologi. È la scommessa messa nero su bianco dal libro ‘L’Innovazione che cura. Storie di pazienti con Carcinoma Polmonare’, che descrive i risultati di un’indagine narrativa sul vissuto di persone con diagnosi di tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) e mutazione del gene Egfr.

L’indagine narrativa – promossa con il contributo non condizionante di Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia e Digital Narrative Medicine, in collaborazione con le Associazioni di Pazienti WALCE, Women Against Lung Cancer in Europe, e IPOP, Insieme per i Pazienti di Oncologia Polmonare – è la prima dedicata a persone che stanno affrontando questo tumore che ha diverse peculiarità, come hanno spiegato in un incontro ospitato alla Camera dall’Intergruppo Parlamentare One Health. 

Se i progressi della medicina hanno permesso di aumentare l’aspettativa di vita dei pazienti con carcinoma polmonare portatori della mutazione, occorre promuovere un cambio di paradigma verso un nuovo modello, centrato sulla persona e sulla relazione di cura.

Perché, come hanno spiegato oncologi, pazienti e associazioni, l’innovazione farmacologica deve essere accompagnata da una vera rivoluzione nella modalità di ascolto e presa in carico della persona che si trova a vivere l’esperienza di malattia.

Continua a leggere

L’immaginazione che cura: uno studio pilota sull’utilizzo della realtà virtuale immersiva durante la chemioterapia

Terapia-VR-in-un-ambiente-serenoNel 1949, l’antropologo francese Claude Lévi-Strauss introduce il concetto di efficacia simbolica per analizzare il canto sciamanico dei Kuna di Panama per la cura dei parti difficili. Il canto agisce come un dispositivo metaforico che consente alla paziente di dare ordine a una esperienza di caos fisico e psichico e in questo risiede il suo potere terapeutico. Non necessariamente però questo effetto di cura è ancorato al significato delle parole del canto.

Le ricerche successive, infatti, hanno mostrato che la lingua dello sciamano è incomprensibile alle partorienti. Secondo Carlo Severi, il canto rituale contribuisce a creare un campo proiettivo condiviso che produce una “illusione percettiva guidata” e fa emergere ciò che non riuscirebbe a essere formulato in altro modo. Il canto abilita l’immaginazione della paziente, facilitando il percorso di risposta positiva alla situazione. “Un canto che racconta una storia stereotipata – la stessa per tutti – diviene un’immagine sorprendentemente fedele dell’esperienza e della storia segreta del paziente. E ciò semplicemente perché è il paziente stesso a costruire per sé la propria efficacia simbolica”.

Continua a leggere