Al Sant’Andrea di Roma apre il primo centro di medicina narrativa e partecipata: “Mettiamo al centro la persona”
Al Sant’Andrea di Roma apre un centro di medicina narrativa. I pazienti compileranno un diario narrativo digitale che sarà poi interpretato con il supporto dell’intelligenza artificiale.
All’ospedale Sant’Andrea di Roma nasce “il primo centro, nel Lazio e in Italia”, per la medicina narrativa e partecipata. Un’iniziativa che punta a mettere al centro la persona nei suoi bisogni bio-psico-sociali, superando il tradizionale approccio basato sulla singola prestazione per promuovere un modello incentrato sul percorso di cura integrato.
Che cos’è la medicina narrativa
Per medicina narrativa, secondo la definizione dell’Istituto Superiore di sanità, si intende una metodologia clinico-assistenziale che considera la narrazione lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare le prospettive di tutti gli attori coinvolti nel processo di cura, costruendo percorsi terapeutici personalizzati attraverso un “Patto di cura” condiviso tra paziente e personale sanitario.
Il nuovo centro del Sant’Andrea
La struttura nata nell’ospedale romano fa seguito ad alcuni progetti pilota sulla medicina narrativa che hanno coinvolto decine di operatori sanitari e oltre 100 pazienti. È stata così dimostrata, spiegano dal Sant’Andrea, l’efficacia dell’approccio narrativo in diversi percorsi clinici, dalla cardiologia alle malattie neurodegenerative.
Nello studio e nella pratica di questa particolare metodologia clinico-assistenziale sono stati coinvolti anche i futuri dottori: dal 2018 la Facoltà di Medicina e psicologia della Sapienza ha attivato, infatti, un corso di medicina narrativa per gli studenti del terzo anno, contribuendo a formare una nuova generazione di medici.
Diari narrativi e intelligenza artificiale
Il centro del Sant’Andrea si struttura a partire dal punto di accoglienza e orientamento (Pao), che accompagna la persona dall’accesso fino alle dimissioni, valorizzando la qualità della relazione e della comunicazione e si avvale della piattaforma DNMLab, un ambiente digitale premiato in numerosi studi di medicina narrativa per la fattibilità e l’utilità nella pratica di cura.
La tecnologia racchiude tutte le attività di ascolto e accompagnamento attraverso un diario narrativo digitale, attraverso cui pazienti e caregiver possono esprimere bisogni ed esperienze in un ambiente protetto, condividendoli direttamente con i propri medici e tutto il team curante. L’interpretazione delle narrazioni dei pazienti, fanno sapere dal Sant’Andrea, sarà facilitata dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa che supporterà i medici nell’identificazione delle risorse e dei problemi più rilevanti per ogni paziente.


