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DNM premiata da Gilead per DOC@HOME: la sintesi della giornata

Il progetto dell’INMI Spallanzani, nato da una collaborazione tra DNM e ASE, è stato premiato in occasione del Digital Health Program

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Il valore della ricerca, il ruolo delle Associazioni: questi i temi che sono stati affrontati lo scorso giovedì a Milano, in occasione della Cerimonia di premiazione dei vincitori dei tre Bandi di Concorso promossi da Gilead: Fellowship Program, Community Award Program e Digital Health Program; nell’ambito di quest’ultimo è stato premiato il progetto dell’INMI Spallanzani DOC@HOME, nato in collaborazione con DNM  – Digital Narrative Medicine e ASE – Archivio Sanitario Elettronico.

La premiazione ha rappresentato un importante traguardo per DNM, start up sociale e innovativa ideata dall’antropologa Cristina Cenci, che costituisce  la prima piattaforma digitale interamente pensata per lo sviluppo di progetti di telemedicina che integrano le metodologie della Medicina Narrativa.

Nel corso dell’evento, esperti italiani ed internazionali sono intervenuti a proposito delle nuove sfide affrontate dalla ricerca: Alex Kalomparis, vice Presidente e responsabile Public Affairs Europa di Gilead Sciences, ha posto l’accento sulla ricerca dal punto di vista dei pazienti, focalizzandosi sull’evoluzione del trattamento dell’HIV nel corso degli anni.

Si è poi passati ad esplorare i vari aspetti della ricerca dal punto di vista delle Associazioni di pazienti in Italia, nell’intervento di Isa Cecchini di GFK Eurisko: secondo le indagini, la ricerca medica è risultata essere la causa verso la quale gli italiani concentrano maggiormente le loro donazioni.

Nella sessione seguente, moderata dal Commissario del Digital Health Program Eugenio Santoro, sono stati presi in esame due progetti premiati lo scorso anno, e ne sono state sondate le evoluzioni.

Ornella Nucci, Presidente AIL Cosenza Fondazione Amelia Scorza ONLUS, ha illustrato il funzionamento di EmatoClick, strumento di Digital Health per dispositivi mobili che, tra le altre funzioni, permette di accedere alla propria cartella ematologica; Miriam Lichtner, del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università La Sapienza, ha raccontato della nascita della chat-bot Doctor Apollo, che consente il monitoraggio costante del paziente con HIV.

Nella seconda parte della giornata si è svolta la premiazione delle tre iniziative Fellowship Program, Community Award Program e Digital Health Program, finalizzate a promuovere progetti che possano migliorare qualità di vita e outcome dei pazienti con HIV, Epatiti, Infezioni Fungine Invasive e Patologie Oncoematologiche.

Nell’ambito del Digital Health Program, è stato premiato DOC@HOME, progetto dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, nato da una collaborazione tra DNM – Digital Narrative Medicine e ASE – Archivio Sanitario Elettronico.

La Dottoressa Adriana Ammassari ha ritirato il premio per DOC@HOME, progetto pilota per l’uso della televisita nel monitoraggio della persona con infezione da HIV, che ha come obiettivo il miglioramento della comunicazione medico-paziente, e che consente  a curanti e pazienti di interagire a distanza in una modalità che valorizza la storia e i bisogni di questi ultimi.

Innovativo è risultato essere, accanto all’impiego delle nuove tecnologie, l’uso della Medicina Narrativa in una patologia cronica come l’infezione da HIV; nello specifico, Digital Narrative Medicine facilita la condivisione del percorso di cura a distanza , consentendo al curante e al paziente di interagire tra loro anche se si trovano in luoghi lontani.

Ai seguenti link è possibile consultare l’elenco di tutti i vincitori del Fellowship Program, Community Award Program e Digital Health Program.