Medicina narrativa: LIMeNAR Award a IFO, coronamento del lavoro svolto da oltre 10 anni seguendo le Linee di Indirizzo Iss

3okRoma, 24 maggio 2024 – Conferito all’IRCCS Istituti Fisioterapici Ospitalieri (IFO) il LIMeNAR Award!

“Questo riconoscimento – evidenzia Cecilia Cercato, responsabile scientifico dei progetti di ricerca condotti agli IFO – corona i 10 anni di attività svolta grazie alla collaborazione di un team multidisciplinare e multiprofessionale ed il coinvolgimento della comunità di cura a tutti i livelli, ha portato alla realizzazione di un percorso di formazione degli operatori e di applicazione della Medicina narrativa nella pratica clinica oncologica. I numerosi progetti di ricerca condotti con rigore metodologico e con passione hanno portato alla validazione di strumenti e di modelli quali il diario digitale narrativo e la drammaterapia integrata nella co- costruzione del percorso di cura.
Il nostro intento finale – conclude Cercato – è quello di prendere parte a un movimento anche culturale che renda questo approccio di cura basato sulla persona come modello di riferimento in tutti i contesti sanitari.”
Insieme a IFO, durante la conferenza sui risultati finali del progetto LIMeNar di Iss e SIMeN con più di 70 partners, hanno ricevuto l’award la Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE) e, specificamente per la formazione in medicina narrativa, l’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale (ASFO).
“Siamo felici di contribuire a Limenar. Da molti anni Simen si impegna nella diffusione delle linee di indirizzo e oggi premiamo tre realtà che lavorano attivamente con noi nella promozione di un cambiamento effettivo delle pratiche di cura”, commenta Marco Testa, Presidente della Società Italiana di Medicina Narrativa.

Le linee d’indirizzo elaborate dall’Iss per l’utilizzo della medicina narrativa nella cura dei pazienti sono uno strumento che guida la progettazione dei percorsi narrativi nell’80% dei casi. E’ quanto è emerso durante la Conferenza finale del progetto “LIMeNar – Uso e contesti applicativi delle Linee di Indirizzo per l’utilizzo della Medicina Narrativa in ambito clinico-assistenziale e associativo”, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito del Laboratorio di Health Humanities del Centro Nazionale Malattie Rare, e condotto insieme alla Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN), che si è tenuta oggi nella sede dell’Iss. L’obiettivo del progetto era proprio di valutare l’uso e i contesti applicativi delle Linee di Indirizzo, alla luce della trasformazione digitale e alla crescente rilevanza dell’utilizzo dei linguaggi artistici nell’ambito della salute.
“Da più di quindici anni – afferma Andrea Piccioli, Direttore Generale ISS -, il nostro Istituto si occupa di medicina narrativa e più ampiamente di health humanities con un Laboratorio dedicato. La medicina narrativa riporta il paziente al centro del processo di cura e può essere utilizzata in molteplici ambiti, tra i quali la prevenzione: non possiamo che apprezzare il coinvolgimento e l’impegno dei numerosi partners, più di 70 organizzazioni, tra IRCCS, ASL, ospedali, società scientifiche, associazioni di pazienti, terzo settore, imprese… insieme per promuovere l’utilizzo di questo strumento metodologico”.

I risultati della survey

Sono stati presentati complessivamente 123 progetti, che sono stati classificati e suddivisi in progetti di Health Humanities (7%), Medical Humanities (14%), Medicina Narrativa (26%) e Formazione in Medicina Narrativa (41%). In più della metà dei progetti analizzati (59%) si evince che tutti i punti di vista degli attori coinvolti nel processo di diagnosi e cura sono considerati. Per quanto riguarda l’efficacia dei progetti, la percentuale maggiore è stata vista per ‘il funzionamento del team di cura’ (44%), per la ‘consapevolezza del ruolo professionale e del ruolo emotivo degli operatori (44%) e per l’’aderenza al trattamento’ (28%). I 32 progetti di medicina narrativa e i 50 specificamente dedicati alla formazione in medicina narrativa individuati nel progetto LIMeNar saranno presto disponibili in un database, così come quelli individuati tra le candidature raccolte tramite la survey nazionale riguardanti le medical humanities e health humanities. Il diario narrativo, sia cartaceo (32%) che digitale (19%), rappresenta lo strumento più utilizzato, con metà dei progetti che lo ha impiegato (51%). La sua diffusione potrebbe essere dovuta alla semplicità e facilità di utilizzo, ma anche al potenziale della scrittura asincrona nel favorire la condivisione nel tempo dei vissuti e delle esigenze. Significativo anche l’uso della scrittura riflessiva (28%) e del colloquio.
“Più dell’80% dei progetti di medicina narrativa ha considerato la definizione delle Linee di indirizzo ISS. Dalla survey nazionale, emerge un uso della narrazione per la promozione della salute non solo nell’ambito del percorso di cura (propriamente medicina narrativa), ma anche più ampiamente in ambito sanitario (medical humanities) e in altri contesti (health humanities”, evidenzia Amalia Egle Gentile, responsabile del Laboratorio di Health Humanities ISS.

La tavola rotonda finale ha visto la partecipazione di rappresentanti dei numerosi partners di progetto, che coadiuveranno ISS, SIMeN e tutti i partners di progetto nella finalizzazione e diffusione del Dissemination Kit del progetto e nella promozione della medicina narrativa.

Per informazioni sul progetto: iss.it/-/medicina-narrativa-1.
Per informazioni sulle attività di Medicina narrativa IFO: (LINK)

Hanno ritirato l’award Lorella Salce, responsabile Comunicazione, stampa e relazioni esterne IFO, che ha potato i saluti e i ringraziamenti del Commissario straordinario Livio De Angelis e del direttore scientifico Gennaro Ciliberto, insieme a Cecilia Cercato, Stefania Torelli, psicologa IFO e Dino dell’associazione pazienti Rukije Un Raggio di Sole in rappresentanza del gruppo di lavoro e dei numerosi professionisti che hanno partecipato attivamente ai progetti, tra cui oncologi, bibliotecari, infermieri e anche professionisti esterni.