Medicina narrativa: dal 2015 ad oggi più dell’80% delle attività in Italia ha seguito le linee di indirizzo ISS

Screenshot-2024-07-17-091345Le linee d’indirizzo elaborate dall’ISS per l’utilizzo della medicina narrativa nella cura dei pazienti sono uno strumento che guida la progettazione dei percorsi narrativi nell’80% dei casi. È quanto emerso durante la Conferenza finale del progetto “LIMeNar – Uso e contesti applicativi delle Linee di Indirizzo per l’utilizzo della Medicina Narrativa in ambito clinico-assistenziale e associativo”, coordinato dall’ISS, nell’ambito del Laboratorio di Health Humanities del Centro Nazionale Malattie Rare, e condotto insieme alla Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN), che si è tenuta il 24 maggio nella sede dell’Iss. L’obiettivo del progetto era proprio di valutare l’uso e i contesti applicativi delle linee di indirizzo, alla luce della trasformazione digitale e alla crescente rilevanza dell’utilizzo dei linguaggi artistici nell’ambito della salute. “Da più di quindici anni – ha affermato Andrea Piccioli, Direttore Generale ISS –, il nostro Istituto si occupa di medicina narrativa e più ampiamente di health humanities con un Laboratorio dedicato. La medicina narrativa riporta il paziente al centro del processo di cura e può essere utilizzata in molteplici ambiti, tra i quali la prevenzione: non possiamo che apprezzare il coinvolgimento e l’impegno dei numerosi partners, più di 70 organizzazioni, IRCCS, ASL, ospedali, società scientifiche, associazioni di pazienti, terzo settore, imprese… insieme per promuovere l’utilizzo di questo strumento metodologico”. La Società Italiana di Pediatria è associated partner del progetto.

I risultati della survey

Sono stati presentati complessivamente 123 progetti, che sono stati classificati e suddivisi in progetti di health humanities (7%), medical humanities (14%), medicina narrativa (26%) e formazione in medicina narrativa (41%). In più della metà dei progetti analizzati (59%) si evince che tutti i punti di vista degli attori coinvolti nel processo di diagnosi e cura sono considerati. Per quanto riguarda l’efficacia dei progetti, la percentuale maggiore è stata vista per ‘il funzionamento del team di cura’ (44%), per la ‘consapevolezza del ruolo professionale e del ruolo emotivo degli operatori (44%) e per l’‘aderenza al trattamento’ (28%). I 32 progetti di medicina narrativa e i 50 specificamente dedicati alla formazione in medicina narrativa individuati nel progetto LIMeNar saranno presto disponibili in un database, così come quelli individuati tra le candidature raccolte tramite la survey nazionale riguardanti le medical humanities e health humanities. Il diario narrativo, sia cartaceo (32%) che digitale (19%), rappresenta lo strumento più utilizzato, con metà dei progetti che lo ha impiegato (51%). La sua diffusione potrebbe essere dovuta alla semplicità e facilità di utilizzo, ma anche al potenziale della scrittura asincrona nel favorire la condivisione nel tempo dei vissuti e delle esigenze. Significativo anche l’uso della scrittura riflessiva (28%) e del colloquio.

Continua a leggere l’articolo sulla rivista della Società Italiana di Pediatria: https://sip.it/wp content/uploads/2024/07/Pediatria6_WEB_pag_27.pdf

Per informazioni sul progetto: https://www.iss.it/-/ medicina-narrativa-1