Digitale e Medicina Narrativa: il binomio per la personalizzazione della pratica medica
Intervista a Cristina Cenci, antropologa e Co-founder della startup DNM
Intervista condivisa da DigitalHealthItalia.com
Cristina Cenci, antropologa ed esperta di analisi delle conversazioni online, è tra i fondatori della startup di salute digitale DNM – Digital Narrative Medicine, nonché attiva promotrice dell’integrazione delle Medical Humanities nella medicina basata sull’evidenza.
Oltre alla sua attività di imprenditrice e di ricercatrice delle dinamiche narrative del web, Cristina cura un suo Blog su Novà, il canale del Sole24Ore dedicato all’innovazione, dove scrive di argomenti legati alla rivoluzione digitale nell’area della salute e della cura.
DHI: La Medicina Narrativa viene definita dall’Istituto Superiore della Sanità come uno strumento per “la co-costruzione di un percorso di cura personalizzato”. In che modo il digitale può contribuire a questo processo?
Cristina Cenci: La Medicina Narrativa consiste nell’applicazione di un metodo narrativo per personalizzare la cura. La raccolta della storia di malattia avviene nel contesto di specifici obiettivi clinici, con lo scopo di costruire un percorso terapeutico personalizzato. Il digitale può diventare uno strumento straordinario per la diffusione di questo approccio.
Uno degli ostacoli più grandi nell’applicazione di questa metodologia di ascolto del paziente è che il medico ha poco tempo per l’ascolto e ha spesso paura di entrare in una intimità emotiva eccessiva con il paziente. Raccogliere la storia attraverso strumenti digitali, invece, può essere un vantaggio per entrambi. Sia per il medico, perché può lasciarsi coinvolgere dalla narrazione, mantenendo però la necessaria distanza, sia per il paziente perché si sente più libero di raccontare. Inoltre, un diario di malattia mediato dal digitale presenta anche altri vantaggi pratici: elimina i tempi di trascrizione delle storie e rende il lavoro del medico più agevole, consentendogli di concentrarsi principalmente sull’interpretazione delle storie. Infine la creazione di uno strumento digitale per la raccolta delle storie fornisce anche un setting controllato e adeguato al racconto. continua a leggere