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Raccontare la malattia aiuta a guarire

La chiamano ‘medicina narrativa’. Stimola il paziente a esporre la sua patologia come una cronaca o una favola. E aumenta le chance di guarigione, abbreviandone i tempi

 

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Articolo di Letizia Gabaglio su l’Espresso

Raccontare una storia: la nostra. O anche inventarne una, per rappresentare la propria malattia. La narrazione, lo storytelling (come oggi è chiamata la capacità di raccontare quello che accade intorno a un evento e non solo l’evento stesso) è uno strumento in più in mano a medici e pazienti. Si chiama “medicina narrativa”, o “medicina basata sulla narrazione”, e si sta facendo strada fra le corsie degli ospedali, negli ambulatori degli specialisti e in Rete, nelle comunità di pazienti o nelle bacheche delle associazioni.

L’idea è quella di raccogliere i diversi punti di vista da cui si può guardare un percorso di cura: ci sono i medici e i pazienti, ma anche i famigliari, quelli che stanno accanto al malato a vario titolo, gli infermieri. L’obiettivo è migliorare la cura. E ci si riesce: dal momento della diagnosi a quello della scelta della terapia, e per tutto il percorso successivo.

Lo dimostrano, per esempio, gli esperimenti che mettono a confronto la somministrazione di un farmaco contro il dolore da parte di un medico che ne spiega l’azione con quella fatta da un computer. Il risultato è che nel primo caso l’effetto antidolorifico della medicina è maggiore. Perché l’atto di cura non si esaurisce nel far deglutire una compressa, ma veicola molti stimoli sia di tipo fisiologico sia psicologico. «Il rituale dell’atto terapeutico facilita la produzione di neurotrasmettitori che attivano gli stessi recettori sui quali agiscono farmaci come, per esempio, l’aspirina», ha spiegato Fabrizio Benedetti, professore di Fisiologia Umana e Neurofisiologia dell’Università di Torino e all’Istituto Nazionale di Neuroscienze, durante il Convegno Nazionale di Medicina Narrativa di Foligno promosso da USL Umbria2 e Osservatorio Medicina Narrativa Italia (Omni). Così anche un atto che può apparire meccanico come la somministrazione della cura diventa parte integrante della terapia fino a influenzarne l’esito. continua a leggere