Le storie dei pazienti e la tecnologia digitale: come cambia la cura e il prendersi cura
Il 9 Giugno a Trento un approfondimento intorno alla “medicina narrativa” Continua a leggere →
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Narrazione e tecnologia digitale per una personalizzazione del percorso di cura: parte il corso di Fondazione MSD sulla medicina narrativa digitale Continua a leggere →
Lasciarci sorprendere dai dati, senza ingabbiarli in ciò che già sappiamo. Perché i dati ci raccontano storie di individui in rapporto a contesti sociali Continua a leggere →
Health Technology Assessment: tra decisione e consenso. Congresso a Roma il 1-2-3 Ottobre 2015. Continua a leggere →
This piece is part of The Daily’s “The Humanities in the 21st Century” series, running from April 7-11, 2014, which explores Stanford’s relationship with the humanities and the future of undergraduate studies in these fields. The other parts of the series can be found here. Continua a leggere →
Analisi del sangue e app per intervenire in tempo
Accade molto spesso che pazienti e caregivers sentano l’esigenza di scambiarsi opinioni o condividano le esperienze. In questo senso, il web offre numerosi spazi come forum, chat e gli stessi social network. Tra questi ultimi, grazie alla sua natura di canale interattivo, alla possibilità di comunicare in tempo reale e all’ampio grado di disseminazione degli argomenti, Twitter sta diventando un importante mezzo di confronto in ambito salute. La sua immediatezza favorisce molto l’uso da parte dei pazienti rendendolo una fonte preziosa d’informazioni sui loro bisogni e, più in generale, sulle dinamiche che si sviluppano attorno a una patologia. continua a leggere
Articolo di Vanni Vischi su UpValue
Chi sa solo di medicina, non sa niente di medicina. Bravo, dottor Bronzetti, non perda mai quel senso di missione che traspare in ogni riga della sua lettera. È bello scoprire che da Bologna a Milano, passando per Pisa fino al Sud di dentro del Cilento, sono tanti i medici che trasmettono ai malati quell’amore per il loro lavoro che ho visto stampato nel cuore e negli occhi dei medici del Gemelli di Roma, scuola di medicina e di umanità, qualche settimana fa.
Chi arriva in una corsia di ospedale ha bisogno del suo “medico di famiglia” perché la debolezza e la paura lo rendono più fragile e avverte l’esigenza di «essere preso per mano e aiutato». Sente il bisogno di essere sempre al centro dell’attenzione del medico e se ne accorge subito quando accade oppure no, la fiducia e la tranquillità fanno parte della guarigione dalla malattia. continua a leggere
Articolo di Roberto Napoletano su Il Sole 24 Ore
During a recent physical, Jeff Gordon’s doctor told him he may be pre-diabetic. It was a quick mention, mixed in with a review of blood pressure numbers, other vital statistics like his heart rate, height and weight, and details about his prescription for cholesterol medication. Normally, Gordon, 70, a food broker who lives in Washington, D.C., would have paid it little attention.
But his physician, who recently joined MedStar Health, uses the system’s Web portal that allows him to share his office notes with patients. For Gordon, seeing the word “pre-diabetic” in writing made it difficult to ignore, and he took action. continua a leggere
Articolo di Shefali Luthra su KHN