La svolta visiva delle Medical Humanities: fine delle narrazioni?

Rothko

Tra le Medical Humanities le arti visive stanno guadagnando sempre più un ruolo da protagonista, dopo anni in cui sono rimaste in secondo piano rispetto alla letteratura e alle scienze umane: ci troviamo forse di fronte alla fine di quel “narrative turn” da cui è nata anche la Medicina Narrativa?

Articolo di Francesca Memini e Maurizio Turturo su medicinanarrativa.it

Tra le Medical Humanities le arti visive stanno guadagnando sempre più un ruolo da protagonista, dopo anni in cui sono rimaste in secondo piano rispetto alla letteratura e alle scienze umane: siamo di fronte a un “visual turn”?
L’arteterapia vive una sorta di rinascimento – con visite ai musei “prescritte” ai pazienti, come succede a Montreal – e mentre tutte le arti in generale vengono celebrate per la loro capacità di promuovere benessere, le arti visive in particolare sembrano contendere il primato delle narrazioni, anche nella formazione di medici e operatori sanitari, per esempio con i nuovi corsi di Visual Thinking Strategies.
Per approfondire le potenzialità ancora inesplorate delle Visual Medical Humanities, si è tenuta nell’aprile 2018 una tavola rotonda, nell’ambito dell’annuale congresso della “Association of Art History” che ha visto la partecipazione di storici dell’arte, artisti e direttori di musei. Insieme hanno immaginato le possibilità e le potenzialità delle arti visive nelle Medical Humanities, come strumento di costruzione di  sapere.
Da questa tavola rotonda nasce un manifesto preliminare delle “Visual Medical Humanities”, pubblicato in un editoriale a cura della dr Fiona Johnstone, sul blog di MH del BMJ.
Il manifesto può essere riassunto in quattro punti: continua a leggere