La Medicina Narrativa ricostruisce il “teatro della cura”

Il crescente interesse per approcci diversi di cura, come per esempio la Medicina Narrativa, dimostra quanto sia urgente un cambiamento nelle politiche organizzative e nell’atteggiamento medico e sanitario più in generale. Ecco cosa serve per la costruzione di un altro “teatro della cura”.

Articolo di Tiziana Amori su OMNI NEWS

Il crescente interesse per approcci diversi di cura, come per esempio la Medicina Narrativa, dimostra quanto sia urgente un cambiamento nelle politiche organizzative e nell’atteggiamento medico e sanitario più in generale. L’aziendalizzazione della sanità e la maggiore facilità di accesso accesso al sapere medico da parte del paziente hanno messo in discussione quella che possiamo definire la tradizionale egemonia medica, e la retorica della relazione medico-paziente su cui si basa. Ma per la costruzione di altro “teatro della cura”, di un dialogo medico-paziente con scambio ascolto, serve una nuova retorica della cura, un diverso ordine simbolico, un linguaggio e un lessico che siano in grado di dare una nuova struttura alla relazione medico-paziente.

Vogliamo qui delineare una differente rappresentazione del “teatro della cura” (o della salute?), introducendo quelli che, secondo noi, si possono definire come gli elementi per una differente narrazione, che restituisca la possibilità di una co-produzione di significati che medico e “paziente” (ma forse dovremo cominciare a non chiamarla più così) attribuiscono alle parole malattia, cura, salute, dolore, vita.

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