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Human data

Lasciarci sorprendere dai dati, senza ingabbiarli in ciò che già sappiamo. Perché i dati ci raccontano storie di individui in rapporto a contesti sociali

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Articolo di Felicia Pelagalli su Nòva

È come guardare il cielo stellato in una limpida notte di agosto.

All’inizio siamo colpiti da una moltitudine di caotici puntini luminosi, poi però guardando meglio, con più attenzione, cominciamo a scorgere delle forme, delle relazioni tra punti luminosi, delle aggregazioni di stelle che danno vita a figure, a costellazioni. E allora possiamo dar loro un nome, un senso, una storia.

È così che mi piace rappresentare la nuova figura professionale del data scientist, con le sue capacità di risalire da una grande mole di dati, a prima vista “caotici”, a ipotesi su una realtà complessa e non direttamente verificabile. Il data scientist aggrega, elabora, analizza e visualizza grandi dataset (spesso non strutturati) per estrarre informazioni a supporto delle decisioni. Estrae conoscenza dai dati. Sfrutta raffinate analisi statistiche e tecniche di modellazione per scoprire pattern e relazioni celate nei database. Esplora associazioni tra i dati, individua modelli, sequenze ripetute o regolarità nascoste.

La caratteristica principale del data scientist è l’attitudine a “esplorare”: quel cercare di scoprire quanto è sconosciuto o nascosto, quell’ analizzare in profondità i fenomeni alla ricerca di una loro comprensione, quell’ approfondire un ragionamento che aiuti ad ampliare la conoscenza.

Per certi aspetti, il data scientist basa la sua esplorazione dei dati sulla decifrazione di segni, sull’ individuazione di “indizi”, che gli consentano di costruire ipotesi di interpretazione dei fenomeni. Potremmo dire, con lo psicoanalista Renzo Carli, che segue un modello di conoscenza abduttiva, “indiziaria”.

Nel suo saggio “Spie. Radici di un paradigma indiziario”, lo storico Carlo Ginzburg sostiene l’esistenza di un modello epistemologico, o paradigma, operante di fatto in molte discipline anche se non esplicitato da nessuna teorizzazione. Il detective, lo storico, il filosofo, il medico, lo scienziato, lo psicanalista attivano nelle loro discipline procedure inferenziali simili per cercare di comprendere le realtà in cui intervengono. Come il cacciatore primitivo che dalle tracce e dalle orme nel fango scovava la pista della preda, così lo “scienziato del dato” deve utilizzare la sua intelligenza indiziaria per orientarsi nella complessità dei dati e del mondo. continua a leggere